BFF Bank è a Rischio Default? Cosa sta succedendo

BFF Bank (BIT BFF) ha recentemente annunciato i suoi risultati finanziari, rivelando un utile netto di 41,5 milioni di euro, in linea sia con le previsioni che con le aspettative. Tuttavia, la banca ha dovuto affrontare una battuta d’arresto a seguito di un’ispezione da parte della Banca d’Italia, che ha interpretato i nuovi criteri di Definizione di Default (DoD) in modo diverso rispetto a BFF. Ciò ha portato all’emissione di un avviso formale di conformità da parte dell’autorità di regolamentazione.

Nonostante questo intoppo normativo, BFF Bank rimane fiduciosa che questa divergenza nell’interpretazione dei criteri DoD non porterà ad un aumento delle loro attività ponderate per il rischio (RWA). Questa affermazione suggerisce che la banca prevede di gestire la propria esposizione al rischio in modo efficace, nonostante le discrepanze evidenziate dalla Banca d’Italia.

Il crollo del titolo:

Il crollo delle azioni di BFF Bank in borsa è dovuto principalmente all’ispezione della Banca d’Italia, che ha rilevato irregolarità nella gestione dei crediti verso la pubblica amministrazione.

Cause del crollo:

  • Ispezione di Bankitalia: L’ispezione ha evidenziato problemi nella classificazione dei crediti e nella governance aziendale, portando la Banca d’Italia a prendere provvedimenti restrittivi.
  • Provvedimenti restrittivi: La Banca d’Italia ha disposto la sospensione temporanea della distribuzione degli utili, il blocco della parte variabiledella remunerazione dei manager e la limitazione dei compensi dei componenti dell’organo di amministrazione.
  • Riduzione dei rating: Le agenzie di rating Fitch e DBRS hanno declassato BFF Bank, citando le preoccupazioni sollevate dall’ispezione di Bankitalia.
  • Preoccupazioni degli investitori: Le notizie sull’ispezione e le azioni della Banca d’Italia hanno generato incertezza tra gli investitori, portando a vendite massicce delle azioni.

Conseguenze:

  • Perdita di valore: Le azioni di BFF Bank hanno subito un forte calo, perdendo una parte significativa del loro valore.
  • Incertezza sul futuro: Il futuro della banca è incerto, poiché dovrà affrontare le conseguenze dell’ispezione e ripristinare la fiducia degli investitori.

È importante notare che la situazione è in evoluzione e che BFF Bank sta lavorando per risolvere i problemi evidenziati dall’ispezione. Tuttavia, l’impatto sul valore delle azioni e sulla fiducia degli investitori è significativo.

Il provvedimento di Bankitalia

A seguito di un’ispezione, la Banca d’Italia ha imposto restrizioni temporanee a BFF. Alla banca è vietato distribuire gli utili del 2024, pagare una remunerazione variabile ed espandersi a livello internazionale attraverso nuove filiali o entrare in nuovi paesi soggetti al regime di libertà di servizi fino a quando la Banca d’Italia non avrà completato la valutazione sull’applicazione dei criteri DoD da parte di BFF. Questa decisione si basa su valutazioni preliminari da parte del consiglio di amministrazione della banca, il quale prevede che qualsiasi potenziale aumento delle attività ponderate per il rischio (RWA) e degli accantonamenti dovuto a questa interpretazione normativa non modificherà in modo significativo la sua situazione finanziaria ed economica.

Tuttavia, questa situazione ha creato incertezza che ha influito negativamente sulla percezione del mercato delle azioni di BFF. La visibilità relativa ai coefficienti patrimoniali e alla politica dei dividendi di BFF è stata particolarmente colpita, riflettendo la reazione del mercato alle restrizioni normative e al processo di valutazione in corso. Questa incertezza ha probabilmente contribuito ad alimentare le preoccupazioni del mercato riguardo alla futura salute finanziaria e alle capacità operative della banca.

Default Definition ( DoD)

Nel 2020, la Banca d’Italia ha introdotto nuovi criteri di Default Definition (DoD), segnando un cambiamento significativo nel modo in cui le banche italiane classificano i debitori inadempienti. Tali criteri si allineano alla normativa europea e mirano a offrire una valutazione più accurata e tempestiva del rischio di credito. Tra le principali novità figura la fissazione di soglie specifiche: un debitore è ritenuto inadempiente se supera sia una soglia assoluta (100 euro per le piccole e medie imprese e i privati, 500 euro per le grandi imprese e le pubbliche amministrazioni) sia una soglia relativa (1% del totale esposizione verso la banca). Inoltre, i criteri prevedono che il superamento di tali soglie debba persistere per più di 90 giorni consecutivi, ovvero 180 giorni per le pubbliche amministrazioni. Un altro aspetto dei criteri è che un debitore può essere classificato come inadempiente anche durante una significativa ristrutturazione del debito, il che riduce l’obbligo finanziario di oltre l’1%.

L’implementazione di questi nuovi criteri DoD ha diverse implicazioni sia per le banche che per i debitori. Per le banche, la capacità di classificare i debitori come inadempienti più rapidamente consente loro di gestire il rischio di credito in modo più efficace. Questa maggiore tempestività e la natura rigorosa dei criteri accrescono l’accuratezza delle valutazioni del rischio di credito, migliorando così la qualità degli attivi bancari. Dal lato dei debitori, quelli classificati come inadempienti potrebbero trovarsi ad affrontare restrizioni sull’accesso al credito e maggiori costi di finanziamento, con ripercussioni sulle loro operazioni finanziarie e sulla disponibilità di credito. Questi cambiamenti sono progettati per favorire un sistema bancario più stabile e reattivo in Italia.

Conseguenze


Bankitalia ha recentemente imposto un divieto temporaneo di distribuzione di dividendi a Bff Bank a seguito di un’indagine sulle pratiche della banca. L’esame normativo ha evidenziato problemi relativi al modo in cui Bff Bank classifica i prestiti del settore pubblico, le sue strutture di governance e le pratiche commerciali in materia di compensazione.

Tali questioni riguardano in particolare le clausole contrattuali legate all’Amministratore Delegato. Questa rivelazione è venuta alla luce durante la revisione trimestrale del consiglio di amministrazione della banca. L’autorità di regolamentazione italiana ha ordinato a Bff Bank di astenersi dal prendere qualsiasi decisione o dalla distribuzione degli utili generati nell’anno fiscale 2024, dal pagamento di remunerazioni variabili o dal perseguire qualsiasi ulteriore espansione internazionale attraverso nuove filiali o fornitura di servizi in nuovi paesi. Questa direttiva fa parte di una valutazione più ampia delle misure correttive e dei miglioramenti della governance necessari per affrontare le questioni di conformità sollevate.

Dall’ispezione di Bankitalia è inoltre emerso che Bff Bank aveva impropriamente adottato i nuovi criteri di Definizione di Default (DoD) stabiliti nel 2020 ed efficaci a partire dal 2021. Di conseguenza, alcuni clienti che potrebbero risultare inadempienti non vengono riconosciuti come tali, compromettendo l’accuratezza della i calcoli del coefficiente CET1 da parte della Banca Centrale Europea (BCE).

Questa errata classificazione potrebbe spiegare perché Bff Bank in precedenza aveva riportato il rapporto CET1 più alto tra le banche italiane, evidentemente per errore. Questa falsa dichiarazione mina potenzialmente l’accuratezza dei parametri finanziari fondamentali per le valutazioni normative e la stabilità bancaria.

 BFF Banca è a Rischio Default?

Il futuro di questa banca


BFF Bank ha ricevuto dalla Banca d’Italia una scadenza per rispondere entro luglio 2024 in merito alle sue pratiche a seguito di un’ispezione approfondita che ha portato ad una sospensione temporanea della distribuzione dei dividendi. Si tratta in particolare delle operazioni di factoring pro-soluto della banca nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Le preoccupazioni della Banca d’Italia sono centrate sul modo in cui BFF classifica i propri crediti commerciali verso le pubbliche amministrazioni.

Dopo un follow-up ispettivo concluso il 22 gennaio 2024, la Banca d’Italia ha emesso un avviso di conformità a BFF il 29 aprile, sulla base delle linee guida dell’Autorità bancaria europea (EBA) relative alla nuova definizione di default. Tale avviso ha evidenziato problemi con l’attuale sistema di classificazione del credito della banca, sottolineando la necessità di diversi metodi di classificazione per alcuni rischi di credito non attualmente coperti dalle pratiche esistenti di BFF, in particolare per quanto riguarda il differimento nel conteggio dei giorni di ritardo per la classificazione prudenziale delle esposizioni.

In risposta, BFF Bank, nella sua relazione finanziaria del primo trimestre, ha affermato che le valutazioni preliminari suggeriscono che questo controllo normativo difficilmente avrà un impatto sulle prospettive finanziarie ed economiche della banca, anche se seguiranno ulteriori analisi dettagliate. Ciò indica fiducia nel mantenimento della stabilità e del rispetto degli standard normativi nonostante il feedback critico della Banca d’Italia.

Il management della banca appare proattivo nell’affrontare le questioni sollevate, sottolineando il proprio impegno ad aderire alle linee guida dell’EBA e a garantire un’accurata classificazione del credito. Inoltre, sono state sollevate preoccupazioni a livello normativo riguardo alla governance e alle pratiche commerciali della banca, in particolare per quanto riguarda le politiche retributive legate all’amministratore delegato. Nel frattempo, a BFF Bank è stato ordinato di interrompere temporaneamente la sua espansione internazionale, che include l’apertura di nuove filiali o l’estensione dei servizi in nuovi paesi, garantendo che la banca affronti i problemi identificati prima di procedere con i suoi piani di crescita.

Rischio default?


Solo a Luglio 2024, quando la Banca d’Italia controllerà i conti potremo riparlare di default, per il momento resta tutto sospeso. Ma ricordiamo che le autorità faranno tutto il possibile perchè ogni problema di questo tipo ad una banca significa sfiducia del cittadino verso queste risorse, che si traduce in una mancata crescita economica del paese.


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